Ricordando Don Aldo – Fondatore Arca di Como

Aveva quasi 87 anni. Don Aldo Fortunato è mancato domenica mattina alle 5.30, dopo un lungo periodo di malattia.

Viveva nella Comunità Arca a Como. Una comunità terapeutica che ospita persone con problematiche di tossicodipendenza, da lui fondata negli anni ’70.

Ho conosciuto Don Aldo nel 1986 quando, con Alpiteam-Scuola di Alpinismo Lombarda, ho iniziato a partecipare come Istruttore al primo corso di alpinismo. Subito mi è parso per la persona che era: infaticabile testimone della propria fede religiosa nel rispetto di tutti. In lui fede e laicità dialogavano. Il suo impegno per le persone andava oltre le fedi e le ideologie. Don Aldo ha speso la propria esistenza per coloro che vivono e che hanno vissuto  nel disagio esistenziale:  riferimento continuo, presenza quotidiana, consiglio sicuro, sincerità senza scuse, compagno di viaggio senza rimborsi. Un uomo anche di contraddizioni, di debolezze…forse a volte anche solo. Un uomo che ha vissuto coerente con se stesso.
In 40 anni di intervento sociale e di impegno costante, Don Aldo ha contribuito nel dare a migliaia di ragazzi un’opportunità di vita degna di essere vissuta. Don Aldo è presente nella vita di tutti questi ragazzi; per loro è faro nella notte, mano sulla spalla, parola di conforto, sguardo che vede negli occhi, carezza che asciuga le lacrime, silenzio che accoglie il dolore, sorriso che dona speranza.
Ho conosciuto Don Aldo in questi 30 anni che ho frequentato la Comunità Arca nell’organizzare i corsi di alpinismo con Alpiteam.
Ci teneva molto che si facessero i corsi, che i ragazzi conoscessero la montagna, che la frequentassero con passione. Don Aldo dava un valore molto importante, fondamentalmente educativo, al corso di Alpiteam.
E’ anche grazie a lui se ho deciso di lavorare nel settore delle dipendenze patologiche come educatore.
Tre settimane fa sono andato a trovarlo. Era allettato, dimagrito, con la macchina dell’ossigeno pronta all’uso, assistito benevolmente dai familiari. Non mi sembrava lui…eppure
” Ciao Beppe, sei un amico…” Lo saluto anch’io, gli prendo la mano nella mia. Ci guardiamo in silenzio per qualche istante e, mentre gli scende una lacrima, mi sussurra :” Ho sempre avuto paura della mia ombra…”
Non credevo alla sue parole. ” Ma Don cosa dice, con tutto quello che ha fatto per questi ragazzi !!”  “Già…! ” ribatte
Non so a cosa pensava, ne’ a cosa alludesse o a quali paure si riferiva, so soltanto che la sua morte risveglierà la vita in molti di noi, una vita da condividere. Come ha fatto lui.