Dalla Valmadrera alla Cima del Moregallo, la terza escursione del corso con Arca di Como.
foto e racconti: Moregallo
Dalla Valmadrera alla Cima del Moregallo, la terza escursione del corso con Arca di Como.
foto e racconti: Moregallo
Pedagogia della montagna, uno scritto del direttore dei corsi Beppe Guzzeloni.
E l’andare in Montagna?
E’ lo ( o uno degli spazi) spazio e luogo (ambiente naturale ed umano) in cui il corpo può viversi e sperimentarsi. Un luogo particolare dove vivere l’opportunità di darsi un tempo per sé, con gli altri o da solo, in cui poter prendere contatto con se stessi. E’ l’opportunità di cominciare a “scoprirsi” attraverso la conoscenza di un ambiente naturale ed umano, mediante azioni, esperienze ( cammino, arrampicata…) che, se accompagnati nell’elaborazione del vissuto, aiutano ad aprirsi a se stessi e alla propria rappresentazione, “del chi sono io”. L’andare in montagna è uno stato mentale, una dimensione esistenziale, luogo delle piccole e grandi domande, specchio della propria coscienza. L’aspetto pedagogico, però, non è solamente fare delle attività in montagna, magari in modo consumistico, ma è quello di aiutare a vivere la montagna come luogo da rispettare, conoscere e difendere. La montagna è il luogo in cui natura e cultura, uomo e paesaggio, convivono nella ricerca del proprio equilibrio. Non vado in montagna per rischiare, ma imparo ad affrontare e gestire il rischio poiché è insito dell’ambiente.
Per pedagogia della montagna si intende la costruzione intenzionale di un setting, di un dispositivo emotivo, formativo ed educativo che ha come obiettivo la cura di sé, che investe la vita interiore del soggetto e ne promuove la crescita personale. Tale processo si svolge, cresce e matura nel contesto alpino come luogo in cui natura e cultura, uomo e paesaggio, convivono nella ricerca del proprio equilibrio. Ciò può avvenire solo se “si fa esistere” la montagna non solo come spazio naturale (geologico, botanico e zoologico) ma dalle invenzioni estetiche, dalle metafore e dalle simbologie umane. La montagna come luogo di espressione educativa intesa come possibilità di elevazione oltre che fisica (rappresentazione corrispondente ai propri bisogni) soprattutto spirituale. E’ nel rapporto, nella relazione, nell’apertura consapevole e responsabile tra soggetto e ambiente alpino che possono crearsi le opportunità di recupero di potenzialità e risorse personali. E’ un processo che mi porta a “sentirmi parte” dell’ambiente alpino. ”Sentire e avere la montagna dentro” è un lungo cammino fatto di motivazione, esperienze e conoscenza: trovare il senso di camminarla, arrampicarla, guardarla e osservarla comunque ( imparare un territorio). E’ il significato di andare in montagna, al di là della mete, delle motivazioni. Basta andarci. Toccare un appiglio, allacciarsi i ramponi, osservare degli stambecchi o intuire i movimenti di una marmotta, alzarsi all’alba, avere paura di attraversare un crepaccio, godere del vento….Provare l’impotenza davanti ad una montagna e alla sua sacralità è una sensazione di bellezza e stupore, di elevazione , di paura e di interrogativi. La montagna stimola l’istinto: i sensi sono cardini per la ragione, la conoscenza e la memoria. Il camminare, l’alpinismo, l’arrampicare devono diventare azioni consapevoli di conoscenza di sé e dell’ambiente in cui si svolgono tali attività. La conoscenza di sé (limiti, scoperta di emozioni, espressione del corpo, scoperta di possibilità proprie….), l’apprendimento di una tecnica, l’esperienza della frequentazione della montagna diventano luoghi di cura nella misura in cui “ mi occupo” anche di tutelare lo spazio che mi offre l’opportunità di cambiamento sia dal punto di vista della salute che di crescita umana e sociale. La cura di sé è imprescindibile dalla cura dell’ambiente alpino. La valenza pedagogica nel promuovere una relazione responsabile tra soggetto e ambiente alpino, offre la possibilità di incrementare la partecipazione alla vita sociale e ad una maggior consapevolezza che “la patologia” non annulla il poter esprimere la propria “cittadinanza”.
Alcuni obiettivi educativi
Processo di apprendimento e miglioramento del funzionamento cognitivo
Migliorare le capacità di socializzare
Attenzione all’altro
Superare lo stigma
Dare senso alla fatica
Capacità di adattamento
Acquisire e migliorare competenze
Dare senso alla rinuncia, accettare” Il no”
Dare senso al rischio e al coraggio
Passare dall’agire al pensare
Accettazione di sé
Controllo dell’ansia e dell’impulsività
Autonomia e interdipendenza
Coerenza e continuità
Scegliere e valutare
Saper attendere e dare senso al tempo
In sintesi
L’andare in montagna ( nelle sue varie espressioni) è una scelta personale e ha una valenza pedagogica (paradigma) perché:
La salita al Monte San Primo ha rappresentato la seconda uscita del corso di alpinismo con la comunità Arca di Como.
foto e racconti: San Primo 2019
La seconda uscita della rete Passaggio Chiave, come da programma, si è svolta ciaspolando ad Alpe Devero.
visualizzata le foto: Alpe Devero
Domenica 3 marzo si è tenuta la prima lezione pratica del corso di Alpinismo base con la comunità Arca di Como.
Gran bella giornata!
per visualizzare le foto: 5 terre